L’Azienda Agricola Montesissa Emilio è impegnata da tre generazioni a coltivare i terreni situati sulle colline della Val Chero, rispettando con amore la natura e i cicli biologici, così da tutelare l’ambiente e salvaguardare la salute dei consumatori.
La forza di questa azienda è la famiglia e la tradizione del territorio.
In questa azienda si è sempre fatto vino, che si vendeva prima in damigiane e poi in bottiglia, ma non è mai stata un’azienda viti-vinicola: fino agli anni Novanta c’era anche una stalla con vacche da latte, nei campi si coltivavano i cereali e il foraggio, che servivano per alimentare gli animali.
L’azienda copre una superficie di circa 10 ettari di cui 3,5 a vigneto. Il resto, a seminativi, cereali, uliveti e bosco consente una rotazione fondamentale per la tutela della biodiversità.
Durante il Pliocene (tra i 5,3 e 1,8 milioni di anni fa) questa zona era sommersa dal mare, che poi, una volta ritiratesi, ha lasciato molti fossili e soprattutto, in alcune zone, un terreno sabbioso che conferisce alle uve bianche sapidità e acidità.
La forma di allevamento dei vigneti é un Guyot alla Piacentina. La potatura viene effettuata in febbraio lasciando uno o due tralci corti in base alla varietà e al terreno; riducendo così la resa per ettaro e aumentando la qualità dei pochi grappoli prodotti per ceppo. Raggiunta la piena maturazione, le uve vengono raccolte a mano in piccole cassette e spremute delicatamente, lasciando al vino tutte le sue componenti naturali dando così origine a vini corposi e armonici.
La fermentazione avviene spontaneamente senza l’aggiunta di lieviti selezionati. Durante la fermentazione in vasche di acciaio, vengono fatti solo rimontaggi e travasi.
Dopo l’imbottigliamento a primavera, i vini ricominciano a fermentare dando origine a vini frizzanti tipici e tradizionali del territorio piacentino, con un forte carattere identitario.
Ma questo non è tutto….

Nel rispetto della tradizione e per valorizzare maggiormente questo territorio, nel 2019 si è deciso, grazie ad un progetto condiviso con Massimiliano Croci, che il grano non doveva più finire all’ammasso. Si è scelto di seminare un miscuglio evolutivo di grani e di realizzare dei “cru” di farina che rappresentano i singoli appezzamenti in cui è coltivato il grano “Le Piane”, “Il Purgnasco” “Il Puson”, “La Filagnata”…

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Montesissa