L’azienda agricola nasce dal sogno di Leo Conti, giovane enologo di 39 anni, che dopo importanti esperienze all’estero ha scelto di tornare nella sua terra d’origine, la Romangia, storica regione del nord-ovest della Sardegna.

Tra colline assolate e brezze marine, Leo ha fondato un’azienda che vive in armonia con il territorio: qui produce vini e oli extravergini di oliva seguendo pratiche naturali e rispettose
dell’ambiente. Ogni bottiglia racconta la bellezza autentica della Romangia, unendo tradizione, passione e cura profonda per la terra.

La Romangia è una storica regione geografica situata nel nord-ovest della Sardegna, compresa tra il Golfo dell’Asinara e l’entroterra sassarese. Il suo territorio si estende principalmente tra i comuni di Sorso, Sennori e in parte Porto Torres e Tergu. È un’area caratterizzata da dolci colline che degradano verso il mare, intervallate da piccoli altopiani e valli fertili.
Il paesaggio della Romangia è modellato dalla presenza costante dei venti marini, in particolare il Maestrale, che mitiga le temperature estive e contribuisce a mantenere l’aria asciutta, riducendo naturalmente il rischio di malattie per le colture. Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi. Le precipitazioni, concentrate nei mesi autunnali e invernali, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione ricca e resistente.
I terreni della Romangia sono di origine calcarea e marnosa, particolarmente vocati alla coltivazione della vite e dell’olivo. Le caratteristiche geologiche, insieme all’esposizione soleggiata e alle brezze salmastre provenienti dal mare, conferiscono ai prodotti agricoli — in particolare ai vini e agli oli — una forte identità, con aromi intensi e una spiccata mineralità.
Storicamente, la Romangia è considerata una delle zone più fertili della Sardegna, già apprezzata in epoca romana per la produzione agricola. Ancora oggi conserva un forte legame con pratiche agricole tradizionali, che convivono con un crescente interesse per la sostenibilità e il rispetto della biodiversità locale.

“Resisto tornando alle radici, lavorando la terra con rispetto e ascolto. La mia resistenza passa attraverso il vino che produco: frutto di un’agricoltura locale, fatta a mano, fuori dalle logiche della grande distribuzione.
Scelgo di coltivare in modo naturale perché credo in un’agricoltura che non impoverisce, ma
arricchisce il suolo, la biodiversità e le relazioni umane.
Resisto costruendo legami diretti con chi beve il mio vino, perché ogni bottiglia racconta una storia vera, fatta di stagioni, fatica, intuizione e territorio. Non mi interessa inseguire volumi o mode: preferisco dialogare con chi sceglie in modo consapevole, chi vuole sapere da dove viene ciò che beve e cosa sostiene con il suo acquisto.
Resistere, per me, è un atto quotidiano. È scegliere ogni giorno di non cedere al compromesso, di credere che un altro modo di produrre e vivere sia possibile. E che passi dalla terra, dal bicchiere e dalle persone che li mettono in relazione.”

contileo86@gmail.com

Leo Conti